ESCLUSIVA MNN – Intervista a Luigi Boccia: editore, autore, sceneggiatore e regista

Abbiamo intevistato Luigi Boccia, editore della Weird Book, sceneggiatore e regista nonché autore di recente uscito in libreria e negli store online con il thriller storico L’Incisore, edito dalla Newton Compton Editori e scritto a quattro mani con Nicola Lombardi.
Come è iniziato il tuo percorso nel mondo della scrittura, della sceneggiatura e della regia? C’è stato un momento o un’opera in particolare che ha influenzato la tua decisione di intraprendere questa carriera?

Avevo all’incirca dieci anni quando ho letto A volte ritornano di Stephen King. Quell’antologia mi ha folgorato. Mi ha rivelato il mio destino. Ho cominciato a scrivere e non ho più smesso. E insieme alla letteratura fin da bambino ero affascinato dai “meccanismi” del cinema. La metà del mio mondo immaginifico arriva dai film, soprattutto quelli degli anni Settanta/Ottanta. Ho iniziato a studiare le sceneggiature di Sergio Leone, Dario Argento e altri (per me) maestri, poi a lavorare sui set. Ma fin da piccolo ho sempre osservato una storia con l’occhio registico. Ho diretto il cortometraggio Figli di nessuno, il mockumentary Il Ballo delle Spiritate (Amazon Prime Video Stati Uniti e Inghilterra), e poi il mio primo film, Scarlett, distribuito su Prime. Recentemente sono tornato alla regia con il cortometraggio I Live, scritto con Nicola Lombardi e Giada Cecchinelli.
Quali autori, registi o opere hanno maggiormente influenzato il tuo stile e la tua visione artistica?
Stephen King, Ray Bradbury e Richard Matheson. Io sono leggenda è uno di quei libri che non puoi non avere letto se vuoi fare lo scrittore. Altro romanzo fondamentale nella mia formazione è stato Il nome della rosa di Umberto Eco. Oggi uno dei miei autori preferiti e Dennis Lehane, e in particolare L’isola della paura è tra i miei romanzi preferiti. Ma il mio mondo immaginifico deve tantissimo anche al cinema. Un regista che mi ha segnato è John Carpenter.
Nel 2007 hai pubblicato La Janara, a cui sono seguiti Leonardo da Vinci e la finestra sul tempo, La Notte chiama e Scarescrow. Di recente, hai scritto a quattro mani con Nicola Lombardi e pubblicato con Newton Compton L’Incisore, un thriller storico. Ti andrebbe di parlarcene?

L’Incisore è un thriller a tinte forti ambientato nella Firenze del 1679, con venature a tratti molto vicine al gotico e all’horror. È un giallo pieno di ombre e misteri. È una sorta di “grande enigma” dove ogni indizio e ogni pista conduce a un nuovo inganno. Una storia di sangue e delitti dal ritmo serrato che affonda le sue radici nella medicina, nell’alchimia e nei misteri della Divina Commedia di Dante Alighieri. Il romanzo è scritto insieme a Nicola Lombardi, autore con il quale collaboro da anni in varie attività editoriali, e rappresenta il nostro debutto ufficiale nelle librerie. Io e Nicola abbiamo avuto la fortuna di incontrare la Newton Compton che ha creduto in questa storia fin dal primo momento. Raffaello Avanzini ci ha dato fiducia e ha scommesso su di noi. Ma non bisogna dimenticare la nostra editor, Federica Graceffa, e Roberta Oliva e Marta Carrolo dell’Agenzia Letteraria Natoli Stefan & Oliva: queste tre donne hanno dato vita e forma al sogno che io e Nicola stiamo vivendo.
Il booktrailer di L’Incisore

Hai curato diverse antologie e volumi per vari editori. Come scegli i temi e gli autori da includere in queste raccolte?
La maggior parte delle antologie le ho curate insieme a Nicola Lombardi. Non abbiamo una “ricetta” specifica per scegliere i racconti. Una storia ci deve piacere, sorprendere, ci deve trasmettere qualcosa.
Scrivi anche di saggistica e i titoli Licantropi, Chi è Pennywise?, Scrivere l’horror nel cinema e nella televisione ne sono la prova. Cosa ti ha spinto ad approfondire queste tematiche e quale aspetto hai trovato più affascinante durante la ricerca?
A tratti mi affascina essere un topo da biblioteca. Scavare e affondare le mani in certe tematiche, in particolare il folklore italiano. C’è un pozzo sterminato da cui attingere, ma non è soltanto un discorso “egoistico” da autore. Si tratta di riportare in vita storie e leggende del nostro Paese che altrimenti andranno perse, poiché non ci sono più tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Secondo me il saggista ha il compito importante di proteggere e riportare alla luce le tradizioni culturali e storiche delle regioni italiane che altrimenti rischiano di scomparire.
Hai collaborato con Sergio Stivaletti per la serie a fumetti Factor-V pubblicata da Star Comics. Come è nata questa collaborazione e cosa puoi dirci su questo progetto?
Factor-V è una miniserie in sei albi. Sono stato chiamato dalla Star Comics a serie già iniziata: il primo numero era stato già pubblicato e mancava poco all’uscita del secondo. Un giorno mi chiama il direttore editoriale dell’epoca dicendomi che lo sceneggiatore non faceva più parte del progetto e mi chiede di continuare la serie (che tra l’altro non conoscevo) e di scrivere gli altri quattro albi che mancavano. Mi incontro con Sergio Stivaletti che si dice amareggiato per la strana piega “fantascientifica” che il suo soggetto aveva preso. Non ho potuto far altro che “riazzerare” la storia per dare al progetto una nuova anima e soprattutto l’atmosfera “da vecchi film in bianco e nero” che Sergio cercava. È stata una sfida difficile, ho dovuto lottare contro il tempo e mettere in lavorazione quattro albi (per mettere al lavoro tutti i disegnatori di tutte le storie) ma io le storie non le avevo ancora scritte. Però alla fine ce l’ho fatta. La serie è stata conclusa e i lettori erano entusiasti.
Nel 2017 sei stato docente di sceneggiatura e regia presso l’Università di Tor Vergata. Come descriveresti questa esperienza e cosa hai imparato insegnando agli studenti?
Prevale un aspetto crudele su questa risposta. Ho imparato che molte persone non sono disposte a combattere per i loro sogni. Non hanno grinta, né voglia di migliorarsi, tantomeno di mettersi in discussione e imparare. Quelle persone credono che basti un corso di regia per fare il regista, ma sono completamente scollati dalla realtà. Non esistono scorciatoie. I corsi non sono una scorciatoia, al massimo un tassello di un lungo percorso.
Sei il fondatore del marchio editoriale Weird Book. Qual è la missione di questa casa editrice e quali sono le sfide principali che affronti nel mondo editoriale odierno?
In realtà non ho mai voluto fare l’editore. Tutto è iniziato per gioco con alcuni miei colleghi, tra cui Luca Borri, Nicola Lombardi e Giada Cecchinelli. Poi il progetto è cresciuto e oggi Weird Book è uno dei principali punti di riferimento soprattutto per la saggistica cinematografica. Ma devo dirti che l’aspetto più interessante dell’essere editore è quello di far parte di una squadra di artisti con cui confrontarti ogni giorno, e che oggi rappresentano dei pilastri per Weird: Giorgio Finamore, Andrea Pirondini e Giovanni Ascolani. Sulle sfide nel mondo editoriale per una piccola o media casa editrice probabilmente potremmo stare qui a parlarne fino a dopodomani. Sono tante, troppe. Ma basta dire che rimanere in piedi resta sempre la sfida principale.
Guardando al futuro, ci sono nuovi progetti o collaborazioni di cui puoi parlarci? Quali obiettivi ti sei prefissato per i prossimi anni?
Io e Nicola stiamo scrivendo il seguito de L’Incisore, di cui tra l’altro sono stati recentemente acquistati i diritti per la lingua spagnola. Inoltre, sto guardando alla Francia con molta attenzione. Il 7 marzo è uscita la graphic novel Nuits Romaines, un thriller ambientato in una Roma cupa e molto dark, disegnata da Alessandro Manzella, artista di cui sono follemente innamorato, poiché ha la capacità di rendere vive le atmosfere che immagino. È un po’ come tra un regista e il suo direttore della fotografia: Alessandro rende vivi i miei incubi. L’editore ci ha chiesto un secondo volume. Potrebbe diventare una serie regolare…


Divoratore accanito di film, serie TV, libri e manga, ama gli anime (su tutti, Neon Genesis Evangelion) e i videogame, senza dimenticare la sua passione per la montagna. Autore di diversi saggi monografici, è un consulente editoriale con esperienza decennale, fotografo freelance e redattore per differenti siti web.