Cosenza nel ‘900. Storie e personaggi, la recensione del nuovo libro di Paride Leporace

La recensione del nuovo libro di Paride Leporace, edito dalla Luigi Pellegrini Editore (2025), è un’analisi storica sulla Cosenza del XX secolo.
È una città caleidoscopica quella di Cosenza nel ‘900. Storie e personaggi, descritta nell’ultimo libro di Paride Leporace edito dalla Luigi Pellegrini Editore. In poco più di duecento pagine, intervallate da numerose fotografie storiche, vengono descritti luoghi, personaggi, architetture, teatri, cinema, gallerie d’arte, poesie, sport, e molto ancora di una Cosenza dalle molte luci e anche qualche ombra. Stupenda l’immagine di copertina immortalante un corso Mazzini che non tornerà mai più. Trafficatissimo di macchine e di insegne luminose di negozi storici che hanno segnato un’epoca. Una “piccola Broadway” come descrisse Piovene il corso principale.
Il libro parte da uno spartiacque importantissimo per questa terra: la nascita dell’Università della Calabria che, dal primo laureato nel 1976, Sergio Chiatto, “sfornerà” in mezzo secolo oltre centomila dottori, provenienti, per lo più, da famiglie povere, contadini, proletari. Non bisogna mai dimenticare, come sottolineato dal Leporace, che nel 1901 la provincia di Cosenza aveva la percentuale più alta di analfabetismo. I certificati di matrimonio, firmati con le due X, oscillavano tra il 72 e il 75 per cento.
Nel capitolo dedicato ai politici della ricostruzione e al quadrumviro Bianchi, non viene dimenticato che Cosenza diventa moderna anche grazie a Tommaso Arnoni, grazie alle innumerevoli opere pubbliche, ai numerosi edifici, case popolari, palazzi Incis per gli impiegati, palazzine dei ferrovieri, e non solo, disegnarono per linee ortogonali la migliore urbanistica del Novecento e, inoltre, vogliamo ricordare qui, anche la costruzione dell’acquedotto e dell’Ospedale civile, ancora funzionanti, e all’epoca considerati all’avanguardia in tutto il meridione d’Italia. Ancora oggi una lapida posta all’entrata dell’Ospedale ricorda “Costruito dalla volontà ferrea e illuminata di Tommaso Arnoni, artefice infaticato delle nuove fortune dell’opera”.

Nel lungo capitolo dedicato all’antifascismo, il libro ricorda la Farmacia Berardelli, ritrovo di sovversivi che qui si riunivano per cospirare e parlare di libertà.
Accanto a uomini, politici, imprenditori che hanno fatto la storia, come i Mancini, Misasi, Fausto Gullo, Stefano Rodotà, i Lecce e tantissimi altri (troverete un folto indice dei nomi alla fine del libro), Paride Leporace ricorda anche le donne cosentine: dall’astronoma Sandra Savaglio, a cui il “Time” ha dedicato una copertina, a Rita Pisano, da Evelina Cundari a Geneviève Makaping, prima donna di colore straniera, in Italia, a rivestire il ruolo, a Cosenza, di direttrice di un giornale.
Ma Cosenza nel ‘900. Storie e personaggi non è solo racconto di luoghi del corso e di magnifiche architetture, facciate, ma è anche ricordi tratti dal Gramna, centro sociale nato dal dismesso Villaggio del Fanciullo, fondato da un prete, don Luigi Maletta; è storie di campo e di Ultras, dove si agita un frate, Padre Fedele Bisceglia. È racconto di periferie, di TV locali che hanno sdoganato l’uso del dialetto; profumi e sapori di antiche ricette, di “cuddruriaddri caudi” tra i vicoli di un centro storico oramai abbandonato, del vino buono di Donnici, di concerti da sogno con Lou Reed e Patty Smith, del Living Theatre che si agita nelle nostre strade grazie ad Antonello Antonante, di RadioCiroma, fondata da Franco Piperno, assessore alla Cultura e professore universitario, capace di radunare, in un parcheggio di macchine dell’Unical, medici, primari, storici, intellettuali di destra e sinistra, dove si ritrovavano, insieme ai suoi allievi, ad assistere alle sue lezioni e perdersi nell’infinito e meraviglioso cielo stellato, per rintracciarne a occhio nudo le mappe. Perché la storia di Cosenza è anche questa e Leporace l’ha saputa raccontare.
Paride Leporace è da molti decenni giornalista, ha diretto diversi quotidiani. Esperto di cinema, ha guidato la Lucania Film Commission. Vive tra Calabria, Basilicata e Campania.
E’ un bene per la cultura ultra millenaria, che venga ricordata è descritta da persone autorevoli come Leporace , come ben conosciamo è molto labile l’interesse popolare, per cui ben vengano personaggi di un certo livello a descrivere cosa è la Calabria e i personaggi che hanno contribuito con l’impegno persona, a: porla in un contesto storico/politico; non mi dilungo, ma ci sarebbe tanto da far sapere.
Grazie per il tuo feedback, Michele.
F.G.
Grazie per il tuo feedback, Michele.
F.G.